8 ott 2010

Le invasioni barbariche (cinema)



Regia di Denys Arcand
2002  Canada / Francia


Immaginatevi un uomo che sa di dover morire, e per risparmiarsi atroci sofferenze si fa iniettare una dose letale di eroina e nel frattempo saluta uno a uno i suoi amici e i suoi familiari più cari, comprese le amanti e la moglie: chi potrebbe permettersi una scena così senza rendersi ridicolo?
Be’, il film Le invasioni barbariche, non solo vi riusciva ma a suo tempo, otto anni fa, ci regalò uno dei momenti più emozionanti del cinema dell’epoca, una lezione di civiltà, una roba che era proprio un altro mondo rispetto a quello che già vivevamo e non vuol morire.
Nemmeno il protagonista, uno splendido tipo-Falstaff, vuol saperne di tirare le cuoia. Dotato di un garbo raro come è a volte degli erotomani spiritosi - in una versione meno pecoreccia di quella oggi in voga - , poetico nei suoi sogni di libri e gonne al vento, antitetico rispetto al figlio agente di borsa strepitosamente ricco e cinico secondo lezione in auge dagli anni Ottanta, ma in grado alla fine di iniziare un proprio involontario percorso alla ricerca del senso smarrito nel fortuito incontro con una tossica, colei che incaricherà di fare l’iniezione letale al protagonista. Una morte di struggente dolcezza, un film commovente e insieme molto spiritoso.

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