25 set 2015

recensione su dailystorm di Giulia Di Clemente


Io sono la Montagna è il nuovo libro di Michele Lupo, italiano nato in Argentina. Autore di vari racconti e reportage ha pubblicato, fra gli altri, il romanzo L’Onda sulla Pellicola (Besa edizioni), l’ebook Il ritmo dell’architetto e una raccolta di racconti intitolata I fuoriusciti (Stilo edizioni). Con Epika edizioni Lupo firma un racconto brillante e vivo, a metà fra un flusso di pensieri libero e una missiva schizofrenica.
(...) stile vibrante che tiene sempre altissimo il ritmo della lettura e l’attenzione inchiodata alle pagine, Io sono la Montagna (...)
Michele Lupo ha meglio della creta fra le mani mentre modella, salda e muove fili invisibili che fanno parlare e vivere la sua Montagna (...) 
Potentissimo il monologo che mette in luce il carattere crudo, fiero e superbo del nostro protagonista senza nome che non ha timore di chiamare in causa neppure Dio: “Dio non ce la fa a controllare tutto. Non l’aveva prevista così difficile, il Signore. È per questo che toppa il bersaglio a volte. Se quelli riuscivano a trasformare la paura fino al punto di stare quattro giorni senza mangiare, Dio avrebbe dovuto rispettarli. Dio si sopravvaluta. Fa errori da pivello” (...)
La scrittura è flusso, moto oscillatorio e ondulatorio insieme. I ricordi si rincorrono separandosi per poi ritrovarsi e se hai la pazienza di seguirli bene, altrimenti non fa niente. Farà inorridire persino ogni tanto, facendo storcere la bocca in una smorfia innaturale che non dona affatto. Però il nostro protagonista è la Montagna e la montagna non si è mai travestita da collina per rendersi più amabile. Se la superbia la rende inavvicinabile la schiettezza la rende non condannabile (“mettiti una gonna decente qualche volta, vai dal parrucchiere, allunga un filino di trucco. Mo’ va bene, dio è dappertutto ma perché ripetermelo ogni momento? Ti potrei rispondere che certe volte non trova la strada, ok? Che magari al sud mancano le infrastrutture e questo è un fatto. E certe cose alla lunga stuccano”).
Da sottolineare, ancora una volta, la bruciante attualità del racconto. La simmetria con il vissuto di questi interminabili mesi di esodi è naturale prima ancora che semplice; poche righe bastano, da sole, a spiegare il perché: “Propaganda della paura. Un ministro disse bisogna sparare a vista, quando sono ancora in mare. Il Sony si mangiava tutto il soggiorno. Io cerco di non far rumore con il brodino e questo dice che bisogna sparare a vista. È giusto, aggiunge mio figlio. Che cosa vogliono questi, dove pensano di andare.Vogliono allontanare la morte, dico io.”
Se realtà e finzione non son diventati anch’essi due termini opinabili Io sono la Montagnaè difficilmente definibile come un racconto di fantasia.

3 set 2015

http://amicadeilibri.blogspot.it/2015/09/io-sono-la-montagna-di-michele-lupo.html

Bella e approfondita lettura a cura di Antonietta Mirra
http://amicadeilibri.blogspot.it/2015/09/io-sono-la-montagna-di-michele-lupo.html

Lo stile dell’autore permette alla storia di non cedere, di non frantumarsi, di mantenere sempre alto il tono dell’interesse, fino allo sconcertante epilogo.

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